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Salute: l’abuso di marijuana può causare disfunzione erettile e infertilità maschile

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Roma, 12 aprile 2019 – Negli Stati Uniti d’America (USA), la cannabis è legale in 28 stati per scopi medici e 8 stati per uso ricreativo.

Nel 2016, l’industria della marijuana legale ha raggiunto quasi 7 miliardi di dollari di vendite solo negli Stati Uniti. Anche se il consumo continua ad aumentare, gli effetti medici della marijuana rimangono sottostimati.

I giovani maschi comprendono i demografici che hanno maggiori probabilità di consumare cannabis e questi individui saranno i più vulnerabili alle sue conseguenze a breve e lungo termine. Anche in Italia il consumo di cannabis è vorticosamente aumentato.

Abbiamo allora chiesto delucidazioni, al Dr. Andrea Militello, premiato come miglior urologo andrologo d’Italia nel 2018 (studi a Roma, Viterbo ed Avezzano) su eventuali ripercussioni negative che l’uso della cannabis può avere sull’apparato riproduttivo maschile.

“Sono numerose le ricerche in tal senso  -dice il Dr Militello – e uno studio importante condotto utilizzando i database Medline e Embase fino a maggio 2017 ha incluso modelli in vitro, modelli animali, serie di casi, case-control e disegni di coorte. Dopo le esclusioni, 91 articoli sono stati sintetizzati per l’analisi qualitativa. Di questi manoscritti, 30 riguardavano la marijuana e l’infertilità maschile, 36 discutevano di cannabis e di salute/ormoni sessuali maschili, e 25 esploravano la relazione tra marijuana e neoplasie urologiche”.

“Per quanto riguarda la fertilità del fattore maschile che utilizza i parametri dello sperma come surrogato, i cannabinoidi probabilmente svolgono un ruolo inibitorio. I dati sulla marijuana e sulla funzione sessuale maschile sono mescolati ma suggeriscono che la marijuana può migliorare l’esperienza soggettiva dei rapporti sessuali mentre potenzialmente contribuisce alldisfunzione erettile in modo dosedipendente, cioè in maniera crescente in rapporto alla quantità assunta” spiega il dottore.

“La cannabis è stata associata ad un aumentato e ridotto rischio di tumore maligno a seconda dell’organo bersaglio. L’esposizione alla marijuana sembra essere un fattore di rischio indipendente per il cancro del testicolo, i dati sul cancro della vescica sono contrastanti e le prove sul cancro alla prostata supportano gli effetti anti-neoplastici dei cannabinoidi” continua il Dr. Militello.

Gli studi sugli effetti della cannabis suggeriscono un impatto sulla salute e sulla malattia urologica insomma.

“Sono per questo necessari studi prospettici a lungo termine per una ulteriore delucidazione di questi effetti” conclude l’andrologo Dr Andrea Militello.

Com. Stam. Ric. Pubbl.

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