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Palermo: Presentato il progetto “Poli diurni e notturni per l’accoglienza di soggetti fragili in povertà socio-sanitaria”, realizzato con i fondi del PON Metro

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È stato presentato ieri pomeriggio, nei locali del Centro Agape in Piazza Santa Chiara, il progetto “Poli diurni e notturni per l’accoglienza di soggetti fragili in povertà socio-sanitaria”, realizzato con i fondi del PON Metro gestiti dal Comune di Palermo da una Associazione Temporanea di Scopo composta da enti del privato sociale (Istituto Don Calabria, Centro Diaconale La Noce – Istituto Valdese, Croce Rossa Italiana – Comitato di Palermo, La Panormitana Onlus).

Il progetto “Poli diurni e notturni per l’accoglienza di soggetti fragili in povertà socio-sanitaria”, sviluppato nell’ambito dell’ Asse 3 – Servizi per l’inclusione sociale del PON Metro Palermo, include la realizzazione di 3 poli per l’accoglienza diurna (per un totale di circa 30 posti) e notturna (per un totale di circa 72 posti) e lo svolgimento di attività di integrazione, presa in carico e inclusione attiva, oltre alla attivazione di una Unità di strada per il primo contatto.L’obiettivo dell’intervento è favorire la re-inclusione sociale e accompagnare chi vive una condizione di disagio abitativo e marginalità verso la piena autonomia.

L’apertura di due delle tre strutture realizzate nell’ambito del progetto era stata anticipata a gennaio rispetto a quanto previsto dal cronoprogramma di realizzazione, a causa dell’emergenza freddo che ha colpito la città.“La creazione di questi poli di accoglienza e condivisione – dichiarano il Sindaco Leoluca Orlando e l’Assessore alla Cittadinanza Solidale, Giuseppe Mattina –  è la conferma del fatto che gli interventi “strutturali” realizzati con il PON Metro, sono interventi che incidono profondamente sulla vita delle persone; che quella progettazione è stata fatta ponendo al centro i diritti di tutti e la necessità di offrire servizi e soluzioni soprattutto alla parte più fragile della popolazione. Un modo per ribadire che lo sviluppo urbano è tale solo se è inclusivo e non lascia fuori o indietro nessuno.Questi centri, realizzati con grande passione e dedizione da tante associazioni, confermano l’importanza del dialogo e della collaborazione fra amministrazione pubblica e privato sociale, in una ottica di comunità inclusiva ed accogliente”.

Com. Stam.

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