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Si conclude al “Massimo” l’anno di Palermo Capitale della Cultura, elogio del Capo dello Stato (Video-Foto)

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Cerimonia di chiusura nella Sala ONU del teatro Massimo di Palermo, e subito dopo, la prima de “La Bohème”, di Giacomo Puccini. Così si è svolta la serata conclusiva che ha visto la capitale siciliana, per un intero anno capitale italiana della cultura.

Presente alla cerimonia il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che ha detto: “essere per un anno capitale della cultura costituisce un faro per l’intero Paese. Palermo aveva tutti i numeri per essere capitale della cultura, una condizione che è anche una sfida e un’occasione” – ed ha aggiunto – Palermo ha colto la sfida e ha vinto, ha risposto con efficacia.” Il presidente è arrivato in teatro alle 20,00 circa, accompagnato dalla figlia Laura ed è stato accolto dal Presidente della Regione Nello Musumeci, dal Sindaco Leoluca Orlando, dal Presidente dell’ARS Gianfranco Miccichè, dal Prefetto Antonella De Miro e, naturalmente, dal padrone di casa Francesco Giambrone, Sovrintendente del teatro.

Il sindaco Orlando ha voluto dare un segnale importante sulla rinascita continua e costante della città; intervenendo alla cerimonia e rivolgendosi al presidente ha detto “oggi, signor Presidente si realizza un ulteriore passo, un ulteriore contributo e un grande stimolo, grazie alla sua significativa presenza, nel percorso della nostra città. Un percorso che porta Palermo, da capitale della mafia, passando dal riconoscimento Unesco per la propria storia e per il proprio presente arabo-normanno, a capitale della cultura, per essere stabilmente Città di Culture: questo è il nostro obiettivo, questo è oggi l’obiettivo di una città intera”. Orlando ha voluto ribadire il distacco da una Palermo orami superata, in cui legalità e senso di appartenenza alla comunità sono sempre più diffusi, “nei decenni passati questa città ha conosciuto tanto dolore, tanta paura, tanta vergogna. Ma lì dove c’è pericolo cresce anche ciò che salva, là dove vi è sofferenza nasce il seme della speranza: questa città ha visto e ha vissuto il risveglio del coraggio civile, l’orgoglio di cittadinanza”.

Anche l’Assessore Comunale alla Cultura, Andrea Cusumano si è mostrato soddisfatto per la riuscita del lungo evento. Palermo registra infatti una apprezzabile crescita di presenze in città e ed un incremento di un terzo circa nei pernottamenti, a conclusione di un anno che l’ha vista protagonista sui giornali ed i periodici del mondo. 2500 tra mostre e installazioni, 15 mila artisti coinvolti, oltre ad essere stata teatro di Manifesta12, la famosa biennale d’arte itinerante.

È stato poi il momento del grande teatro dell’Opera, diretta da Daniel Oren, è andata in scena “La Bohème”. All’ingresso nella Sala Grande del teatro, il presidente Mattarella ha ricevuto dai presenti un corale applauso durato quasi 5 minuti. Poi su il sipario.

Ancora applausi al termine dello spettacolo per tutti i protagonisti, il maestro Oren, il soprano Valeria Sepe (Mimì), il tenore americano Matthew Polenzani (Rodolfo), il soprano Jessica Nuccio (Musetta) e il baritono Vincenzo Taormina (Marcello), entrambi palermitani, Marko Mimica (Colline), Christian Senn (Schaunard). Angelo Nardinocchi (Benoît/Alcindoro), Pietro Luppina (Parpignol), Gaetano Triscari (Sergente dei doganieri), Giuseppe Toia (Un doganiere), Alfio Marletta (Venditore di prugne). Il Coro del Teatro Massimo era diretto da Piero Monti, il Coro di voci bianche da Salvatore Punturo. Molto apprezzato anche l’elegante allestimento con la regia di Mario Pontiggia, ripresa da Angelica Dettori, le scene e i costumi di Francesco Zito e le luci di Bruno Ciulli.

Durante il primo intervallo il cast al completo si è recato nel salotto del palco reale per essere presentato al presidente Mattarella dal sovrintendente Francesco Giambrone, mentre nel secondo intervallo nella Sala degli Stemmi il presidente, con il sovrintendente e il sindaco Orlando, ha incontrato le maestranze del Teatro: tecnici e amministrativi, orchestra, coro, corpo di ballo, coro di voci bianche, ricevendo in dono una riproduzione in terracotta del Teatro Massimo realizzata da Vincenzo Vizzari.

I entrambi i momenti è stato offerti al presidente Mattarella ed alle altre autorità presenti cibo tipico palermitano, in occasione della festa di Santa Lucia. Non è mancato quindi il grano e la ricotta zuccherata e, naturalmente, le palermitane e rigorosamente di genere femminile “arancine”, nei tradizionali gusti.

Di Mauro Faso

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