Salute

Paternò. Dai Servizi psichiatrici di diagnosi e cura al territorio. Strategie per rinnovare le azioni terapeutiche non farmacologiche

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L’appuntamento è organizzato dal modulo DSM di Paternò nell’ambito dei Cantieri di salute mentale 2018/2019.

Paternò – Oggi pomeriggio, alle ore 16.30, presso la sala conferenze di Palazzo Alessi  (Piazza Umberto I), si svolgerà l’incontro sul tema “Dal Spdc al territorio”.

L’appuntamento è organizzato dal modulo DSM di Paternò nell’ambito dei Cantieri di salute mentale 2018/2019.

I Cantieri  sono promossi e organizzati dal Dipartimento di salute mentale dell’Asp di Catania e dai Comuni di Adrano, Biancavilla, Bronte, Santa Maria di Licodia e Paternò, in collaborazione con CTA Cenacolo, CTA J.F. Kennedy, CTA Helios, Associazione Onlus Diversa-mente Uguale, Associazione Casa Famiglia Noema, Associazione Casa Famiglia Petali di Rosa, Liceo Scienze Umane IIS “Mario Rapisardi” per promuovere nel biennio 2018-2019 – dal mese di dicembre 2018 al mese di giugno 2019 – degli eventi (giornate d’incon­tro, dibattiti, seminari, mostre ed atelier d’arte) dedicati alla cultura della Salute Mentale ed alla prevenzione del disagio, attraverso progetti struttu­rati, quale il Progetto “Tutela salute mentale età adulta” (TSMEA) (Progetto obiettivo di PSN 2013 TSMEA – DGPG – Linea progettuale 19 – Superamento OPG).

All’incontro interverranno: la dr.ssa Emanuela Azzaro, dirigente responsabile del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura (Spdc) di Paternò; la dr.ssa Adriana Centarrì, dirigente psichiatra, e la dr.ssa Maria Papotto, dirigente sociologa, presso modulo DSM di Paternò;  la dr.ssa Irene Giordano e il dr. Emanuele Militello, psicologi-psicoterapeuti del Gruppo di lavoro del progetto TSMEA.

Il Progetto TSMEA, per la prima volta nel territorio, ha individuato facilitatori ed utenti esperti che in collabora­zione con gli operatori dei Centri di Salute Mentale, dei Servizi psichiatrici di diagnosi e cura, delle Comunità terapeutiche assistite ed alle associa­zioni di utenti e familiari, hanno rinnovato e rimodulato azioni terapeutiche non farmacologiche – gruppi psicoeducazionali e multifamiliari; gruppi di auto mutuo aiuto; atelier d’arte e laboratori multimediali – con specifici percorsi di cura e di aiuto fondati sulla solidarietà e la mu­tualità, dove gli stessi utenti sperimentano inserimenti lavorativi (con un piccolo corrispettivo economico).

Com. Stam.

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