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Orestiadi, prosegue sabato a Gibellina “Iliade un racconto mediterraneo” Amanda Sandrelli porta in scena in prima nazionale “La morte di Patroclo”

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Domani, sabato 25 luglio a Gibellina, per la XXXIV edizione del Festival Orestiadi, con la direzione artistica di Claudio Collovà, prosegue “Iliade – Un racconto mediterraneo”, progetto che comprende tre spettacoli progettati e diretti da Sergio Maifredi e prodotti da Teatro Pubblico Ligure, con interpreti, rispettivamente, Tullio Solenghi, Amanda Sandrelli e David Riondino.

Sabato 25 luglio, alle 21,15, al Baglio Di Stefano è in programma in prima nazionale, “La morte di Patroclo” (Libro XIV e XVII). Con Amanda Sandrelli.
Achille, offeso da Agamennone, si sottrae al combattimento. Patroclo, suo amico fraterno, va a combattere con le armi di Achille per intimorire i nemici. Ettore lo affronta e lo uccide.

Il costo del biglietto intero è di 10 euro, mentre il ridotto (over 65, under 24 e titolari ideanet e PMo card) è 8 euro. Prevendite a Palermo da Modusvivendi, via quintino sella, 79. Per maggiori informazioni chiamare lo 0924.67844 oppure visitare il sito www.orestiadi.it.

Lo scorso anno, le Orestiadi avevano proposto “Odissea – Un racconto mediterraneo”, mentre quest’anno, accompagnati ancora una volta dallo sguardo di Sergio Maifredi, si pone l’attenzione sull’Iliade, mediante un percorso da costruire canto dopo canto, scegliendo come compagni di viaggio questi tre grandi cantori del teatro contemporaneo.
L’Iliade è il big bang della letteratura occidentale. Nei suoi versi sono racchiusi i geni di tutti i miti, di tutti gli eroi. Achille, Agamennone, Aiace ed Ettore ma anche Odisseo ed Enea. Iliade è un racconto della prima guerra del Mediterraneo e quindi la prima guerra mondiale. Iliade è l’archetipo, il paradigma delle guerre che verranno. Nei suoi versi ci sono il conflitto, l’ira, l’eroismo, il dolore, il rancore, l’amore, il sangue, le armi, la paura, le madri, le spose, i padri, i figli ma soprattutto vi è la morte. La nera morte umanamente temuta, la bella morte eroicamente cercata. La morte che è fine di tutto e che per questo impone i patti di pace come catarsi finale. “Iliade, un racconto Mediterraneo” restituisce alla narrazione orale, al cantore vivo e in carne ed ossa di fronte a noi, le pagine dell’Iliade che dagli anni della scuola abbiamo letto in silenzio. I racconti vivono assoluti. Il “montaggio” avviene nella testa dello spettatore che può conoscere o ignorare gli episodi precedenti.
L’ultimo spettacolo del ciclo “Iliade un racconto mediterraneo” andrà in scena domenica 26 luglio, alle 21,15 al Baglio Di Stefano. In prima nazionale David Riondino presenta “Achille e Priamo” (Libro XXIV). Con lo spettacolo di domenica si chiude la XXXIV edizione delle Orestiadi, un festival che, per pubblico e qualità, si conferma fra i più importanti appuntamenti del teatro italiano.
Com. Stam.

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