Palermo – “Un populo diventa poviru e servu quannu ci arrobbannu a lingua addutata di patri: è persu pi sempri”. Questi sono alcuni versi tratti da “Lingua e Dialettu”, una delle poesie scritte dal bagherese Ignazio Buttitta, tra i poeti contemporanei che hanno scelto di esprimersi in siciliano. Poesia che, certamente ha ispirato il nostro “Zio Pippo”, (all’anagrafe Giuseppe Taranto, ndr), ad inserire tra i suoi numerosi giochi, anche, “La nostra lingua”.
Pare, infatti, –evidenzia il popolare animatore mondellano– che nessuno voglia più parlare la nostra bella lingua… forse è addivintata vriogna parlarla, invece la nostra lingua, addutata di patri come, appunto, affermava Buttitta, non è vriogna parlarla, al contrario, è proprio vriogna non conoscerla. Domenica 1 luglio, con inizio alle 10:30, al Centro Giochi, di Viale Regina Elena, lo Zio Pippo, dopo aver proceduto alla proclamazione del vincitore de, “Il Proverbio scompigliato”, svoltosi domenica 24 giugno, passerà al nuovo gioco in programma, “La nostra lingua”. Zio Pippo, infatti, con un sacchetto contenente tantissime parole in dialetto, girerà cortile, per cortile e, colui o colei che estrarrà dal sacchetto una di queste parole, dovrà provare a tradurla in lingua italiana, per vincere il premio offerto dallo sponsor di cui lo Zio Pippo è testimonial.
Franco Verruso