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Intitolata a Mons. Palazzotto la Sala lignea della Biblioteca Comunale

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Ieri pomeriggio si è svolta la cerimonia di intitolazione della prima sala lignea antica della Biblioteca Comunale di Palermo al bibliotecario e ornitologo palermitano mons. Baldassare Palazzotto (1777-1858). Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il sindaco Leoluca Orlando, l’assessore alla Cultura, Andrea Cusimano, Eliana Calandra, direttore della Biblioteca Comunale, don Leoluca Pasqua e Maria Concetta Di Natale dell’Università degli Studi di Palermo.

“A 160 anni dalla sua morte, ricordare la figura di Baldassare Palazzotto – ha commentato il sindaco Leoluca Orlando –  è um modo per fare memoria viva del suo impegno culturale nelle molteplici funzioni svolte come un ideale ponte di collegamento tra la cultura istituzionale e quella religiosa. Le sue attività di sistemazione complessiva e di governo nel ruolo di Direttore della biblioteca comunale e al tempo stesso rettore del seminario arcivescovile, certamente due importanti strutture culturali collocate nel cuore della città, costituisce una motivazione forte di gratitudine ed apprezzamento per il suo impegno. Essere Capitale della cultura è anche avere memoria di chi nel passato ha creato le condizioni perché Palermo potesse sempre più crescere dal punto di vista culturale e morale.”

Mons. Baldassare Palazzotto scienziato palermitano dell’Ottocento. Intitolazione Sala lignea Biblioteca Comunale di Palermo

Si è svolta ieri la cerimonia di intitolazione della prima sala lignea antica della Biblioteca Comunale di Palermo al bibliotecario e ornitologo palermitano mons. Baldassare Palazzotto (1777-1858).

A seguito della delibera del 8/10/2013 della Commissione Toponomastica del Comune di Palermo e della determinazione sindacale del 13/04/17, perorata dal Rettore del Seminario Arcivescovile di Palermo, don Silvio Sgrò, il Comune di Palermo ha posto in essere l’intitolazione della ex Sala schedari della Biblioteca Comunale di Palermo a mons. Baldassare Palazzotto, già direttore della medesima struttura nel XIX secolo.

Nel corso della cerimonia è stato presentato il restauro del ritratto, facente parte del Famedio dei Siciliani illustri della Biblioteca Comunale di Palermo, restaurato nell’ambito del Laboratorio PFP2 del Corso di Laurea a ciclo unico in Conservazione e restauro dei Beni Culturali, con gli interventi di Franco Palla, coordinatore del CLM, Stefania Caramanna e Ambra Giordano, referenti restauro IV anno PFP2 e delle allieve restauratrici Maria Rita Caruso, Rosalia Merra, Silvia Mollica, Silvia Salamone e Clarissa Lo Piccolo.

Il restauro e l’evento rientrano in un progetto di ricerca scientifica e di comunicazione per la Terza Missione finanziato dal Rettorato universitario al Dipartimento Culture e Società dell’Università di Palermo con il coordinamento di Pierfrancesco Palazzotto, sviluppato in collaborazione con la Biblioteca Comunale di Palermo e con il corso di studi in Conservazione e restauro dei Beni Culturali della medesima università.

Mons. Baldassare Palazzotto, nato a Palermo nel 1777, era figlio del capomaestro della Regia Corte Salvatore Palazzotto (1751-1825) e fratello del celebre Emmanuele (1798-1872), uno dei principali architetti del neogotico in Italia, autore a Palermo, tra le altre cose, del gruppo di campanili della Cattedrale di Palermo (1826-1835), del prospetto di palazzo Lucchesi Palli di Campofranco (1835-36), del Palazzo delle Reali Finanze (1840-44) e del palazzo Forcella (1842 ca.).

Baldassare Palazzotto, canonico decano della Cattedrale di Palermo e canonico Abate di San Giovanni degli Eremiti, è stato uno dei primi bibliotecari della Biblioteca Senatoria di Palermo dove lavorò dal 1810 al 1858, anno in cui morì.

Dal 1833 al 1858 fu il Bibliotecario capo e a lui si deve il primo inventario dei manoscritti.

L’intellettuale erudito fu anche Rettore del Seminario Arcivescovile di Palermo dal 1841 al 1849, periodo durante il quale fu anche eletto Pari spirituale del Parlamento siciliano nel 1848.

Rilevante anche la sua attività scientifica ai primordi degli studi di Scienze Naturali in Sicilia, tramite i suoi studi sull’ornitologia indigena che gli valsero il ruolo di Dimostratore di Storia Naturale nell’Ateneo palermitano fin dal 1815 e per almeno sei anni.

A lui si deve un articolo pubblicato nel 1826 dal titolo Sopra un uccello di singolar figura ucciso nei campi di Corleone, pubblicato sul “Giornale di Scienze Lettere e Arti per la Sicilia” e il manoscritto, tuttora inedito, dal titolo Notizie appartenenti alla Storia Naturale e con particolarità all’ornitologia sicola, che fu personalmente donato alla Biblioteca  Comunale nel 1830, dove oggi si trova.

Il testo era uno strumento pensato per le lezioni universitarie, ma anche come vero e proprio manuale, in assenza fino ad allora di altre pubblicazioni complessive.

Il lavoro non fu dato alle stampe, cosa che si ha in progetto per questo 2018, ma fu ampiamente consultato dagli studiosi locali coevi e posteriori e citato ampiamente, come si legge, tra gli altri, nei testi degli autorevoli naturalisti Andrea Bivona nel 1840, Francesco Minà Palumbo nel 1853 e Pietro Doderlein nel 1869 e nel 1874.

In definitiva il prelato rappresenta uno dei primi studiosi sistematici di Ornitologia e in generale di Scienze Naturali nella Palermo del XIX secolo, quando i fermenti intellettuali ponevano l’ex capitale del Regno di Sicilia in una posizione tutt’altro che periferica, ma anzi in pieno dialogo con le principali realtà culturali italiane ed europee.

Per la Regia Università di Palermo resse fino alla morte anche gli incarichi di Assistente della Biblioteca dal 1840 e Custode del Regio Medagliere dal 1841, ovvero dell’importante e preziosissima raccolta numismatica oggi conservata al Museo Archeologico Regionale Salinas di Palermo.

A 160 anni esatti dalla morte, per Palermo Capitale della Cultura 2018, la città restituisce la memoria di un suo illustre concittadino con l’intitolazione di una delle sale storiche della Biblioteca Comunale, pilastro di una cultura identitaria locale ma naturalmente aperta e permeabile, per la quale mons. Baldassare Palazzotto dedicò quasi 50 anni della sua esistenza.

Com. Stam.

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