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Milano: La Polizia di Stato ferma presunto responsabile di omicidio

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Nella notte del 15.09.17, giungeva presso l’ospedale di Desio, BERISHA ILIR, 24enne albanese, incensurato, attinto da colpi d’arma da fuoco al petto ed alla spalla, decedendo immediatamente dopo l’arrivo al Pronto Soccorso.
Le preliminari acquisizioni investigativi non consentivano di individuare il luogo in cui il giovane veniva attinto dai colpi d’arma da fuoco, motivo per cui venivano avviata celermente una complessa attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza, con un conseguente rapido, funzionale ed efficiente, scambio informativo tra i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Milano e la Squadra Mobile della Questura di Milano.
Tale attività consentiva di ritenere che l’omicidio fosse in realtà avvenuto in contesti criminali noti pertanto, forte del patrimonio informativo, la polizia giudiziaria co-delegata incentrava le proprie indagini in alcuni contesti malavitosi oggetti di periodico monitoraggio.
L’avvio delle investigazioni permetteva di acquisire una serie di elementi tali da ritenere che il responsabile dell’efferato delitto potesse essere B. E., 33enne albanese. Venivano pertanto allertati i posti di polizia delle frontiere aeree, marittime e terrestri, al fine di riscontrare l’eventuale tentativo di espatriare del predetto al fine di sottrarsi alle ricerche.
In tale contesto, nelle prime ore della notte del 16.09.2017, presso il valico di frontiera di Courmayeur (AO), si procedeva al controllo del predetto, risultato tra l’altro irregolare sul territorio nazionale; durante le operazioni di rito il B., manifestava la volontà di rendere spontaneamente delle dichiarazioni al Pubblico Ministero che precedeva per l’omicidio di Berisha Ilir.
Contemporaneamente, alla luce dei primi sviluppi investigativi emersi dalle attività di intercettazione, la polizia giudiziaria riusciva a scardinare l’iniziale muro di omertà erettosi intorno alla vicenda, riuscendo a raccogliere dichiarazioni etero-accusatorie da un testimone oculare, che indicava nel B. l’autore dell’omicidio, fornendo una ricostruzione coerente con la ricostruzione preliminare compiuta dagli operanti, ed indicando con precisione il luogo in cui era avvenuta l’esplosione dei colpi d’arma da fuoco. Gli operanti pertanto procedevano ad un accurato sopralluogo in Cermenate(CO) via XXV Aprile, repertando tre bossoli cal. 6.35 e tracce ematiche. Circostanza che pertanto facevano ritenere assolutamente attendibile il teste che, successivamente riconosceva, in sede di individuazione fotografica, il B. quale autore dell’omicidio.
Nel corso della giornata del 16.09.2017 il B., rendendo dapprima spontanee dichiarazioni e successivamente, interrogato dal Pubblico Ministero, rendeva un’ampia confessione in ordine alle sue responsabilità per l’omicidio del BERISHA, riferendo di aver esploso i colpi per le continue minacce rivoltegli dal predetto e riconducibili a dei dissidi nati nell’ambito dello sfruttamento della prostituzione.
In seguito il B. confermava che l’omicidio era accaduto in Cermenate, indicando anche il corso d’acqua in cui si era disfatto dell’arma.
Nella tarda serata del 16.09.2017, sulla base dei gravi indizi di colpevolezza  ed in virtù del concreto ed attuale pericolo di fuga  per la prossimità del confine di Stato e per l’ammissione dello stesso indagato, che riferiva l’intenzione di recarsi all’estero, il Pubblico Ministero disponeva il decreto di fermo di indiziato di delitto per il reato di omicidio volontario, immediatamente eseguito dagli operanti che traducevano il B. presso la Casa Circondariale di Monza.
Nella mattinata odierna, all’esito dell’udienza  il Gip di Monza ha convalidato il fermo  e  all’indagato è stata applicata la misura cautelare.

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