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Palermo: omaggio al giudice Francesca Morvillo (Video)

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Cimitero di “Santa Maria dei Rotoli”, domenica mattina, ore 9,30 prende vita una cerimonia sobria e discreta per ricordare la giudice Francesca Morvillo e gli agenti di scorta deceduti nelle stragi e seppelliti nello stesso al camposanto. È il secondo anno che il SIAP (sindacato di Polizia) in collaborazione con “Agende Rosse” e “Scorta Civica” rappresentati  per l’occasione rispettivamente da: Luigi Lombardo, Rosanna Melilli e Alfredo Russo, si ritrovano davanti la cappella di Francesca Morvillo per renderle omaggio e deporre dei fiori ai piedi della sua tomba. Anche il Comune di Palermo ha voluto presenziare, nella persona del sindaco Leoluca Orlando, e deporre una corona di fiori a nome dei palermitani, mentre un picchetto della Polizia Municipale sostiene il labaro della città. Il sindaco ha dichiarato: “siamo qui per ricordare una donna che ha anche una sua storia professionale come magistrato,  oggi la commemoriamo non solo come la moglie di Falcone, perché ogni vittima di mafia ha la sua storia alla quale rendiamo omaggio”. Il ricordo delle vittime ha potuto aver luogo  grazie anche alla disponibilità ed alla presenza del fratello della giudice, Alfredo Morvillo, attualmente capo della Procura di Trapani.

Linda Grasso, attivista legata ad entrambe le associazioni, e tra i promotori della commemorazione, ha invitato alcuni dei presenti a condividere un pensiero per contribuire al mantenimento di una memoria viva delle vittime. Luigi Lombardo del SIAP ha voluto ricordare “l’importanza di fare memoria” dichiarando che “ciò che c’è da dire sulle stragi, non si è ancora esaurito” e che molti ricordano, al contrario di qualcuno che “continua a non voler ricordare”.  Una compartecipazione sincera e sentita, quella dei rappresentanti di “Scorta Civica” e “Agende Rosse” poiché le due associazioni, costituite da semplici cittadini, si battono per la diffusione della cultura della legalità seppure con obiettivi specifici differenti e mirati.

Alfredo Russo ha invitato tutti ad osservare 1 minuto di silenzio che ha preceduto la deposizione dei fiori, mentre Rosanna  Melilli, dopo aver ringraziato il procuratore capo di Trapani per l’opportunità concessa, ha voluto ricordare Francesca Morvillo per il grande spessore umano, sia come  professionista che come donna, in quanto ha seguito il suo compagno nella vita così come nella morte. Diversi i momenti di profonda commozione, sia dove riposa Francesca Morvillo, sia negli altri luoghi in cui giacciono le spoglie degli uomini di scorta ed altre vittime di mafia. Una declamazione, davanti la sepoltura gentilizia dei Morvillo, di versi scritti e letti da Michela Rinaudo La Mattina, poetessa che ha dedicato alla moglie del Giudice Falcone una poesia in dialetto siciliano. L’artista ha descritto, narrandolo,  il dolore dalla separazione, contrastato dalla forza dell’amore universale (riferendosi al recente trasporto della sola salma di Giovanni Falcone nel pantheon palermitano).

Presenti anche diversi familiari di vittime di mafia, i genitori di Nino Agostino (agente di polizia); Luciano Traina (fratello di Claudio anch’egli poliziotto e vittima delle stragi). Quest’ultimo, intervenendo, ha detto: “pochi mesi fa mia madre ci ha lasciato aspettando ancora la verità su queste  morti, forse adesso tra le braccia di Claudio la conoscerà”. Nel gruppo dei partecipanti alla commemorazione anche Brizio Montinaro, che ha reso omaggio alla tomba del fratello Antonio (altro agente di polizia vittima delle stragi del ‘92), così come hanno fatto i familiari di troppe altre vittime della crudeltà della mafia. Il momento di ricordo, per offrire ai caduti alcune preghiere su ogni luogo di sepoltura, si è concluso con un’altra commovente declamazione in versi quando, Michelangelo Balistreri, presente anche lui insieme ad Antonello Marini (istruttore del reparto scorte della questura di Palermo), ha voluto dedicare una delle sue poesie dal titolo “colapesce” alle mamme ed alle famiglie dei defunti.

Balistreri è un imprenditore del territorio bagherese, vittime di tentata estorsione che, con grande dignità e forza, coraggiosamente e correttamente ha subito denunciato alle Autorità competenti. “L’unico modo di reagire di fronte ad un attacco della criminalità organizzata è denunciare senza perdere tempo” dichiara Balistreri. Presente, insieme a noi del L’Ora, anche gran parte della redazione di “AntiMafia2000”.

Tutti insieme, tenendosi per mano in preghiera, cittadini delle associazioni, familiari delle vittime, giornalisti, rappresentanti delle istituzioni ed altri intervenuti, sembravano essere una sola, unica, grande famiglia. La risposta più forte che un territorio come il nostro può dare alla mafia, è la  forza dell’unione e della reciprocità solidale.

Di Mauro Faso

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