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41° anniversario dell’eccidio dell’Appuntato Silvano Franzolin, del Carabiniere Scelto Luigi Di Barca e del Carabiniere Salvatore Raiti Video

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Questa mattina a Palermo, in via Ugo La Malfa, hanno avuto luogo le celebrazioni per il 41° anniversario dell’eccidio dell’Appuntato Silvano FRANZOLIN, del Carabiniere Scelto Luigi DI BARCA e del Carabiniere Salvatore RAITI, vittime di agguato mafioso e decorati di Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria.

Alla presenza del Comandante della Legione Carabinieri Sicilia, Gen. D. Rosario Castello, del Prefetto di Palermo, Dott.ssa Maria Teresa Cucinotta, dei familiari dei caduti e di una delegazione della locale Associazione Nazione Carabinieri, sono state commemorate le vittime con la deposizione di una corona d’alloro sul luogo dell’eccidio e la lettura della motivazione della concessione della Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria.

CENNI STORICI – MOTIVAZIONE M.O.V.M. ALLA MEMORIA

La c.d. “Strage della Circonvallazione” è avvenuta a Palermo il 16 giugno 1982. Nell’eccidio rimasero vittime:

  • l’Appuntato Silvano FRANZOLIN, nato a Pettorazza Grimani (RO) il 3 aprile 1941, si arruolò nell’Arma nel 1959. Al termine del ciclo formativo, fu trasferito al Gruppo Squadroni Carabinieri a Cavallo di Roma. Dopo aver prestato servizio in varie Stazioni, nel maggio 1979 venne trasferito a quella di Enna;
  • il Carabiniere Scelto Luigi DI BARCA, nato a Valguarnera (EN) il 10 aprile 1957 e arruolatosi nel 1974, fu trasferito, al termine del ciclo formativo, al Reparto Comando della Legione Carabinieri di Catanzaro. Rientrato in Sicilia, nel dicembre 1981 fu assegnato al Nucleo Operativo e Radiomobile di Enna;
  • il Carabiniere Salvatore RAITI, nato a Siracusa il 6 agosto 1962 e arruolatosi nel 1981, al termine del ciclo formativo fu destinato nell’ottobre 1981 alla Stazione di Enna.

Obiettivo dell’attentato era il boss catanese Alfio Ferlito che, durante una traduzione dal carcere di Enna a quello di Trapani, morì nell’agguato insieme ai tre Carabinieri della scorta e al ventisettenne Giuseppe Di Lavore, autista della ditta privata che aveva in appalto il trasporto dei detenuti e che venne poi insignito della Medaglia d’Oro al Valor Civile. La vicenda è stata inquadrata, nel corso dei processi, nello scontro che si era venuto a creare tra i Santapaola e i Ferlito per il predominio criminale sul territorio di Catania. Il mandante della strage fu identificato in Nitto Santapaola.

Il Presidente della Repubblica, il 28 aprile 1995, ha conferito la “Medaglia d’Oro al Valor Civile alla Memoria” ai tre militari dell’Arma dei Carabinieri con la seguente motivazione: “Militari impegnati in un servizio di scorta, venivano raggiunti da numerosi colpi d’arma da fuoco esplosigli contro alcuni malfattori, al fine di uccidere il detenuto tradotto. Sebbene gravemente feriti, impugnavano l’arma in dotazione per affrontare gli aggressori ma, colpiti a morte, si accasciavano al suolo e sui sedili. Splendidi esempi di spezzo del percolo ed alto senso del dovere, spinti sino all’estremo sacrificio”.

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